Sacro

I SIMBOLI DELLA SPIRITUALITA’

Una delle direttrici del progetto Sentiero d’Arte è la condivisione con la comunità del patrimonio storico-artistico del territorio, con particolare attenzione agli elementi di carattere religioso. Il sacro, nel suo significato intrinseco, ma anche come chiave per la comprensione del sistema culturale e sociale del luogo, per creare consapevolezza e senso di appartenenza.

Percorrere l’itinerario del Sentiero D’Arte significa infatti anche incrociare i segni di un passato in cui il linguaggio del sacro portava ad espressione lo sforzo collettivo creando modelli di vita religiosa e civile. Sono numerose le chiese, gli oratori, le pievi che testimoniano la vita di povere comunità locali, insieme a edifici di maggiore rilevanza artistica, nate sotto il segno di poteri più alti, ma sempre vissute come patrimonio comune nel corso dei secoli.

A partire dagli anni ’30 del Novecento, il passaggio da una cultura e un’economia prettamente agricole a una progressiva industrializzazione di gran parte del territorio ha creato uno strappo rispetto a molti aspetti distintivi della cultura tradizionale. Da questa consapevolezza nasce la proposta del progetto Sentiero d’Arte: valorizzare e riscoprire alcuni siti religiosi non certo per combattere la modernità, ma per contribuire a “ricomporla”, rammentando il senso delle sue radici.

In questo contesto va letto l’intervento sulla quattrocentesca Badia Benedettina con la chiesa di Santa Maria Della Neve, punto di partenza dell’itinerario del progetto Sentiero D’Arte. Il complesso di linee quattrocentesche, voluto nel 1471 dal conte Pier Maria Rossi per il figlio naturale Ugolino, è situato dalla parte opposta del Castello sulla riva destra del torrente Parma, e custodisce alcuni pregevoli elementi quali il chiostro rinascimentale, il refettorio decorato con affreschi a medaglioni -rimasti pressoché intatti- la sala dei musici, la sala del Capitolo, il bellissimo Belvedere di sapore settecentesco. Il monastero, luogo di culto e di produzione culturale sul territorio fin dai tempi della sua fondazione, ne ha attraversato le vicende storiche, sociali ed economiche fino alla metà del Novecento. Ancora oggi rappresenta un punto di aggregazione per il paese di Torrechiara.

L’intervento progettuale è stato incentrato sulla ristrutturazione e l’accessibilità al pubblico delle antiche cantine sotterranee che diedero impulso alla produzione vinicola nell’area di Torrechiara.

Vicino alla Badia sorgeva la chiesa originaria del paese, edificata nel XIII secolo e demolita da una piena del torrente. Fu ricostruita ai piedi del castello in un luogo chiamato “la Carca” ed è dedicata a San Lorenzo.

Poco lontano, ad Arola, sorge la Pieve di San Martino, considerata una delle più antiche chiese di tutto il Parmense, la prima citazione su un documento pubblico risale al 1094. Nel 1818 un violento terremoto distrugge quasi completamente la chiesa, che viene adibita a semplice deposito per il cimitero adiacente. Sul finire del secolo viene fatta costruire una nuova chiesa dedicata a San Martino e l’antica pieve fu dimenticata.

Nel piccolo borgo di Mattaleto è conservata l’antica chiesa di San Michele Arcangelo, secondo alcuni fonti risalente al periodo longobardo, a cui risalirebbe la devozione al santo. L’importante facciata settecentesca mostra l’importanza dell’edificio dal quale, fino al 1944, dipendeva anche la chiesa parrocchiale di Langhirano.

Staccati dal sentiero, ma da esso facilmente raggiungibili, altri siti religiosi di origine antichissima, come la chiesa di San Giorgio a Casatico, quella di San Martino a Strognano e di Santo Stefano a Tordenaso, che donano ai visitatori esperienza di storia e di poesia.

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