Lavoro

NASCITA E SVILUPPO DI UN’IMPRENDITORIA MODERNA

L’itinerario del Sentiero d’Arte si conclude a Langhirano, dove è possibile incontrare la realtà economica e produttiva del territorio. Spicca la produzione di prosciutto di Parma che concentra, in un paese di poco più di 8.000 abitanti, una parte importante della produzione totale della DOP Prosciutto di Parma.

La produzione di prosciutto crudo ha radici antichissime: la conservazione di carne di maiale tramite salagione era già presente in epoca celtica ma è durante l’impero romano che il prosciutto viene considerato una prelibatezza. Nel II secolo a.C. Catone delinea nel “De agri cultura” descrive la tecnica di produzione del prosciutto che, nelle linee principali, non si discosta da quella di oggi. I longobardi assecondarono l’attitudine suinicola dell’area, proteggendola dalle popolazioni di confine che prediligevano carni di pecora e capra.

Al tempo delle repubbliche marinare, la tassa sul sale, imposta dalla vittoriosa repubblica veneziana, orientò le popolazioni dell’Italia del nord verso produzioni diverse. Il territorio parmense, grazie alla presenza di sale di miniera, rappresentò un’eccezione. Ma fu nell’area di Langhirano, grazie a una precisa attitudine suinicola della popolazione e a particolari condizioni climatiche, che si radicò la tradizione del prosciutto crudo.

Fino all’Ottocento la produzione era diffusa in modo capillare fra gli agricoltori locali, ancorché destinata prevalentemente all’uso famigliare e alla vendita nei mercati settimanali della zona. La svolta avvenne all’inizio degli anni ’30 del secolo scorso quando, con la costruzione delle prime celle frigorifere, fu avviata una prima industrializzazione del settore. Già alla metà degli anni ’60 la trasformazione delle cosce suine fondava le basi delle attività economiche del comune di Langhirano e il paese fu ribattezzato “piccola capitale del prosciutto”.

Oggi i siti produttivi e l’indotto continuano a garantire la pressoché totale occupazione della popolazione
Il Festival del Prosciutto, giunto nel 2019 alla sua ventiduesima edizione e che riprenderà la sua attività nel 2021, segnala l’importanza di un prodotto eccezionale, conosciuto in tutto il Mondo, che dimostra l’impegno dell’imprenditoria addetta al settore. Da segnalare, in proposito, il locale museo che ripercorre la storia della produzione del prosciutto crudo.

Nella parte pianeggiante del Comune di Langhirano, e nei paesi limitrofi, sono numerose le coltivazioni e le industrie di trasformazione dell’Oro rosso di Parma, il pomodoro. L’industria conserviera del parmense ha una tradizione che risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando il pioniere della coltivazione del pomodoro nel Parmense, Carlo Rognoni, fondò una società di agricoltori per la trasformazione e conserva del prodotto.

All’inizio del XXI secolo l’industria conserviera parmense lavora oltre 10.000 quintali di pomodori all’anno, superando il 20% della produzione nazionale di derivati. Si trovano nell’area di Parma le marche più importanti e prestigiose della trasformazione del pomodoro in Italia.

Un altro settore dell’economia del territorio è quello vinicolo che, in epoca tardo medioevale, sostituì la precedente produzione olearia. Piccole e grandi cantine locali hanno reso famosi in Italia e nel mondo i “vini dei colli”, dal lambrusco alla delicata malvasia che ben si sposa con il prosciutto di Parma. Una parte del percorso lungo il canale San Michele si snoda attraverso vigneti che modellano il paesaggio caricandolo di suggestioni.
Alcune aziende vinicole situate sul sentiero apriranno le porte ai visitatori, offrendo la possibilità di conoscere alcune fasi produttive e di assaggiare i vini locali.

 

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